Campeones

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lunedì 16 giugno 2014

Rodrigo Frigeri: "se non ci fosse stata la storia del Daspo avremmo festeggiato molto prima!"


Intervista a Rodrigo Frigeri, padrone dell'area di rigore. Gli attaccanti avversari tremano solamente a sentir pronunciare il suo nome.




Ciao Rodrigo, descrivici la tua carriera calcistica

La mia carriera calcistica è iniziata all'età di sei anni a Monzone dove ho giocato per due anni. Dopo un anno d'inattività per problemi di salute sono approdato a Piazza al Serchio dove ho fatto tutto il settore giovanile fino agli allievi per poi passare a Castelnuovo per un anno per disputare il campionato di Allievi Professionisti. L'anno successivo sono tornato a Piazza al Serchio e ho fatto due anni di Juniores per poi passare per due anni al Magliano Pe.Sa.Co ottenendo una salvezza in Seconda Categoria e una retrocessione. Da qui, dopo il fallimento della società, sono passato al Vagli in Terza Categoria per circa un anno e mezzo, per poi approdare a i miei amati Diavoli nella serie A Amatori con i quali ho disputato la finale al Nardini. Finale purtroppo persa ai rigori contro i Diavoli Rossi. L'anno seguente per problemi di lavoro ho dovuto lasciare gli amati Diavoli e sono andato a giocare nella Robur Castelnuovo per un biennio dopodiché due anni a Sillicagnana dove abbiamo collezionato una finale Play Off, persa a Fornaci, e l'anno successivo finale, sempre Play Off, questa volta però vinta contro il S.Anna. E finalmente il ritorno sotto il Pisanino con i miei amati Diavoli: salvezza ai Play Out e vittoria Play Off.  Che dire, ne ho girata qualcuna.




Come ti posizioni in campo?

Gioco centrale difensivo, ma mister Davini all'occorrenza mi schierava anche di punta per fare la torre.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Felicissimi e onorati di aver fatto parte di un gruppo stupendo.




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Sassolini direi che è poco, forse qualche blocco di marmo con chi diceva che eravamo una squadra di matti senza capacità ma fini a se stessi. Vorrei aggiungere che se non ci fosse stata la storia del Daspo avremmo festeggiato molto prima.




Dai, raccontaci un momento particolarmente felice della stagione appena terminata.

L'abbraccio al fischio finale tra me, mio fratello Riccardo, e il mister quando è giunta notizia del risultato del Nardini, visto che noi "daspati" non eravamo presenti.




E uno triste?

La partita contro la Virtus Camporgiano al comunale. Al goal di mio fratello ho pianto sapendo che forse sarebbe stata l'ultima partita che giocavamo insieme con i nostri compagni e amici.




Quale sarà il tuo futuro?

Non ho ancora deciso, sto ancora aspettando una giustizia sportiva che la tira per le lunghe.  Spero di poter continuare a vestire i miei amati colori Rossoblu.




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

Devo dire solo grazie di averci sempre sostenuto nel bene e nel male e ringraziare tutta la gente di Gorfigliano e non di aver fatto chilometri per sostenerci anche in trasferta.




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Voglio dirgli grazie delle gioie che abbiamo vissuto insieme e fargli un in bocca al lupo per il loro proseguo di carriera lontano da Pozzoli.




Una domanda dove ti lascio la scelta di risposta: cosa ne pensi della tua squalifica?

Che dire?  Penso sia una cosa ingiusta guardando i fatti realmente accaduti e soprattutto ingiusta dopo aver visto cos'è accaduto con fatti analoghi sia in Toscana che fuori dalla Toscana. Credo si sia voluto creare un precedente che non ha avuto però ripercussioni su fatti accaduti dopo il nostro e credo che ci sia stato un certo abuso di potere da parte delle autorità competenti. Sai una cosa Alessandro, noi dopo le prime partite abbiamo fatto vedere chi eravamo e davamo fastidio a troppe squadre che avevano tirato fuori dei "bagaroni" (quattrini) e non si capacitavano come una piccola realtà come la nostra riusciva a vincere, e così ecco che è arrivata  la batosta. 




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Al mio mister e amico Alessandro Davini, vero trascinatore e uomo con gli attributi da vendere.  A Ivano Orsi, factotum della squadra.


Ti ringrazio per l'intervista, ciao e Forza Diavoli.

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