Campeones

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giovedì 12 giugno 2014

Il Gladiatore Riccardo Frigeri: "Chi ha provato a venire da noi, sa che è impossibile non integrarsi nel gruppo, siamo tutti uniti!"



Parliamo con Riccardo Frigeri, " Il Cichignoni", sostengo morale e fisico della squadra gorfiglianese. Un punto di forza indispensabile per questo gruppo.




La prima domanda è questa: raccontaci la tua carriera calcistica.


La mia avventura calcistica inizia a Piazza al Serchio, dove ho fatto tutte le giovanili per poi trasferirmi a Castelnuovo Garfagnana, dove sono rimasto per due anni.  Trascorsi questi due anni ho fatto ritorno nelle giovanili delle Piazza al Serchio.  A 18 anni mi sono trasferito a San Romano, giocandomi la Prima Categoria, per poi, l' anno successivo, tornare a Piazza in Seconda Categoria. E' da qui che è iniziata la mia favola con i Diavoli Gorfigliano, che prosegue tutt' oggi .



Descrivici il tuo ruolo in campo

Il mio ruolo è quello di recuperar palloni. Qualche chilo fa, lo facevo anche abbastanza bene, ma adesso mi dedico indubbiamente nel far girar la palla.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Sono felicissimo, per me si è realizzato un sogno. Siamo riusciti a portare il Gorfigliano dove nessuno lo aveva mai condotto




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Il calcio è fatto così, non si può piacere a tutti. E' naturale, una squadra che vince sempre, con l'andare del tempo, può risultare antipatica



Ricordi con particolare attenzione un momento felice e uno triste della stagione appena terminata?

Ho provato questi due stati d'animo nella stessa partita. Ricordo che giocavamo contro la Virtus. Prima di scendere in campo il Mister ci comunicò del "fattaccio", ma riuscii a mutare il mio stato di tristezza assoluta in gioia incontenibile dopo il gol. Ho ancora impresso nitidamente l'abbraccio sincero con i miei compagni e con i Mister Davini e Fiorelli. 




Quale sarà il tuo futuro?

Il mio futuro sarà sicuramente qui, a Gorfigliano, dove mi sento a casa.  Siamo una grande famiglia non posso chiedere di più!



Senza alcun dubbio sei uno tra gli eroi più acclamati dalla tifoseria gorfiglianese, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi? 

Ringrazio tutti, veramente dei grandi, ma in particolar modo il mio  ringraziamento è rivolto  ai tifosi, che nel bene e nel male, erano sempre presenti a fare tifo: Tortora , Gallina e Gino Rapaioli.



Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Voglio dirgli "grazie davvero ragazzi!"  Mi sento di ringraziarli per essere stati autori del successo, e mi sento dispiaciuto in quanto per motivazioni diverse, ognuno con la propria, hanno dovuto lasciarci. Qualcuno è stato più onesto, qualcuno un po' meno, comunque sia gli auguro un grosso in bocca al lupo a tutti.



Una domanda a cui ti lascio libertà di risposta, se vuoi non rispondere: Cosa ne pensi della tua squalifica?

Penso che tutto ciò sia una pagliacciata, del resto siamo in Italia 




L'impressione che si ha, vedendoti in campo dagli spalti, è quella del trascinatore, del guerrigliero, di un giocatore che offre tutto se stesso per raggiungere la vittoria. Dal mio punto di vista sei una delle chiavi di Volta del gruppo gorfiglianese, assieme a Capitan Malatesta , non è forse così?

Certamente, chi ha giocato, e chi giocherà con Malatesta sa benissimo che bisogna vincere sempre, e non mollare mai, a partire dalla partitella del venerdì. Il capitano è unico, e devo a lui la voglia e la cattiveria sportiva che metto in campo ogni domenica cercando a mia volta di trasmetterla agli altri, come lui fa con me. E' il mio più grande motivatore



E' difficile riuscire a tenere il gruppo unito?

Chi ha provato a venire da noi, sa che è impossibile non integrarsi nel gruppo, siamo tutti uniti. Il nostro punto di forza è la "stanzina" che abbiamo al campo, dove tutti i venerdì, dopo l'allenamento, facciamo baldoria. Un metodo semplice per socializzare e rafforzare il gruppo. 



A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

La mia dedica va alla famiglia Orsi, persone uniche. A Fabio, il nostro grande tifoso. Ai miei genitori.  Alla mia morosa Rachele, a sua mamma,  e a suo babbo ,che purtroppo non c' è più,  ma credo indubbiamente che sarebbe stato felicissimo della promozione del suo GORFIGLIANO. 



Bravissimo "Cichi", una dedica da far accapponare la pelle! 

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