Campeones

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sabato 28 giugno 2014

Lorenzo Pedri, il "Semola": " Altro che sassolini, siamo riusciti a toglierci dalle scarpette molto, molto di più!"



Raccontaci la tua carriera calcistica

Ho iniziato a giocare a 6 anni a Genova nella Sampierdarenese, In seguito mi sono trasferito ad Aulla dove ho giocato un anno nel Terrarossa e 4 nel Fo.ce. vara. Nel 2006 sono venuto a vivere a Sillano dove ho giocato per 3 anni nel Barga e 2 nel Piazza al Serchio.Infine, 4 anni fa, l' approdo nei Diavoli.



Descrivici il tuo ruolo in campo

Il mio ruolo è quello di esterno offensivo nell' attacco a tre, ma in passato ho giocato anche in mezzo al campo dove mi sono trovato più che bene!



Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

E' stata veramente una stagione incredibile, coronata da una soddisfazione senza pari! Abbiamo creato un gruppo unico, senza individualismi. Chiunque è stato fondamentale per scrivere la storia di Gorfigliano! E' stato bellissimo!!!



Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Una stagione veramente "contro tutto e tutti".Hanno provato a penalizzarci in tutti i modi, ma come dissi a metà stagione citando kennedy "i perdenti trovano sempre una scusa, i vincenti sempre una strada". Altro che sassolini, siamo riusciti a toglierci dalle scarpette molto, molto di più!



Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Senza dubbio quando abbiamo il fatto il "tutti in terra" sotto i nostri tifosi dopo il fischio finale al Nardini!



E uno triste?

Non dimenticherò mai quella maledetta domenica del 9 febbraio a Castelnuovo contro la Virtus, dove pochi minuti prima di entrare in campo ci fu comunicata la tremenda notizia della squalifica dei nostri compagni. Siamo scesi in campo in una situazione surreale. Poi se si aggiunge che nella solita partita mi son rotto lo scafoide...



Quale sarà il tuo futuro?

Il mio futuro sarà sicuramente a Gorfigliano per diversi anni!




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

I tifosi sono stati eccezionali, non ci hanno mai fatto sentire soli, in particolare ci tengo a ringraziare il nostro tifoso numero 1: il Tortora...UNICO!!!!




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Semplicemente GRAZIE.Hanno dato un grandissimo contributo per la realizzazione dell'obiettivo finale e sono stati dei compagni fantastici!




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

In primis ad Alessandro,Riccardo, Rodrigo e Mirco, che più di tutti se la sono meritata; ad Ivano, che riesce a dare l' anima per questa squadra, ed a Jonathan senza il quale non avrei mai giocato nei Diavoli!!

giovedì 19 giugno 2014

Ruocco: " il mio cuore è a Gorfigliano, e ci sarà per sempre"

A sinistra, Kuki. A destra Ruocco




Raccontaci la tua carriera calcistica.

Ho iniziato a giocare tardi, all'età di 15 anni nel Pieve Fosciana. Dopo due anni mi ritrovai negli Amatori, dove giocavo con un gruppo di amici sempre alla Pieve, il mio paese originario. Successivamente ho fatto un anno nel Camporgiano (sempre Amatori) giocando la "famosa" finale contro i Diavoli al Nardini, dopodiché  sono approdato ai Diavoli. 2 anni in Terza ottenendo un secondo posto e un primo, una piccola parentesi di nuovo al Pieve Fosciana (1 anno), e il ritorno ai Diavoli l'anno appena passato, conquistando la vittoria finale dei playoff.




Descrivici il tuo ruolo in campo

Sono un tuttofare, preferisco le zone centrali del campo, dal centrocampo all'attacco. Sono un centrocampista offensivo che però non si tira indietro nel contrastare gli avversari.





Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Ci si sente veramente bene, è stato un anno davvero emozionante. Ci siamo meritati tutto questo bene, d'altronde come diceva sempre un mio compagno di squadra quando non avevamo ancora vinto nulla: "con un gruppo così non si può non vincere". Io aggiungo: anche con un pubblico così!






Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

 Certamente. Anche se l'inizio non è stato dei migliori (con i fatti di Moriano dove non si capiva bene cosa sarebbe successo),ci siamo ripresi, e a metà stagione avevamo qualcosa come 14 risultati utili consecutivi con solo un pareggio a contrastare le vittorie. Ma nel nostro momento migliore ecco il Daspo ai nostri compagni, che ci ha decimato ulteriormente con gli infortuni che già avevamo. A fine stagione abbiamo ricaricato le energie e ritrovato le forze necessarie per asfaltare tutte le concorrenti negli scontri diretti e prenderci la Prima Categoria. Una vera soddisfazione, un anno eccezionale.






Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione? 
Sarebbe scontato dire la vittoria al Nardini, ma per me la vera partita l'abbiamo vinta ad Orentano, quando al 92' eravamo eliminati, invecei ci ha pensato Battista Corradini a farci rinascere. Ricordo che a quel gol pensai "e ora la andiamo a vincere!". Emozioni e festeggiamenti veri!






E uno triste?

Il Daspo con tutte le conseguenze che ha avuto, non tanto per la squadra, quanto per i miei compagni.






Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi? 

Dei tifosi così non li ho mai visti in nessuna squadra in cui ho militato. Hanno giocato un ruolo fondamentale sia ad Orentano che al Nardini, sembrava di giocare in casa, troppo più semplice giocare con la spinta del dodicesimo






Dove disputerai la tua prossima stagione?  Cosa ti ha lasciato l'esperienza dei Diavoli?

La prossima stagione la disputerò al River, dove ritroverò una dirigenza di amici e cercherò nuovi stimoli per disputare un altro campionato di alto livello. E, a malincuore, lascerò un gruppo unico, che mi ha dato tutto. Il mio problema è solamente una questione di impegno lavorativo, il mio cuore è a Gorfigliano, e ci sarà per sempre.




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Ai miei compagni di squadra, soprattutto ai miei compagni di "macchina" kuki Ash e Battista, ad Ivano e Pantera, a tutta Gorfigliano, se lo merita

mercoledì 18 giugno 2014

Il Presidente: "La conquista della Prima e' stata una scommessa tra noi dirigenti e il gruppo di giocatori , abbiamo vinto entrambi."


Un'intervista interessante con un personaggio che ha masticato calcio nell'arco di tutta la sua vita, e si può notare alla domanda che gli ho posto sui portieri. Grandissimo il mio amico Rocchiccioli!!!


La tua vita, fino a questo punto, è stata caratterizzata da un'enorme passione per il calcio popolare, quello vero, quello che si disputa ogni domenica nei campi da calcio sperduti, lontano dai riflettori, lontano dai milioni. Una passione, la tua, che inizia moltissimi anni fa. Ricordo che, quando ero ancora bambino, mi portavi con te a fare le radiocronache per Radio Nord Garfagnana, cosa significa per te il calcio popolare?

Il cacio popolare e' un calcio diverso da quello milionario, una squadra come la nostra si costruisce con i sacrifici di alcune persone che credono ancora in un calcio pulito,anche se poi quest' anno per noi non lo e' stato.




 La tua passione per il calcio è palese, ricordi quando allenavi i ragazzi gorfiglianesi della mia età e ci portavi a fare i tornei? Tra l'altro a un torneo a Vagli, se non sbaglio nel '88/89, ci fu negata la vittoria finale per errori grossolani arbitrali.  Avrei immaginato, considerando le tue ottime qualità di tecnico, e la conoscenza indiscussa di questo meraviglioso sport,che il tuo futuro calcistico sarebbe stato quello di allenare, perché non hai deciso di avventurarti in quella esperienza?

Allenare i ragazzi era una mia grande passione. In tutti i tornei dove ho portato i ragazzi l'unico scopo era il divertimento, cosi era x loro, e così era per me . Per allenare ci vuole del tempo a disposizione, e con il lavoro che faccio questo non è possibile, ecco perché mi sono limitato ai tornei estivi. 




Che cosa significa per te essere il presidente dei Diavoli? 

Essere il presidente dei Diavoli Gorfigliano ?  E' una carica come un'altra, si è creato un gruppo di dirigenti stupendo, dove tutti facevano tutto, anche l'ultima persona e' importante in una società come la nostra.




Non sei gorfiglianese di nascita, ma senza alcun dubbio sei più gorfiglianese tu di tanti gorfiglianesi, che cosa ha significato per te rilanciare la squadra paesana, dopo molti anni di assenza, nel palcoscenico del calcio di categoria? 

E' vero, non sono di Gorfigliano, ma dopo tanti anni che ci vivo e' come se lo fossi. Ti ricordo che nella prima squadra di Amatori, dove il presidente era Carlo Ferri, io ero nel gruppo , rimanendoci veramente male quando il G.S Gorfigliano fu sciolto.




Un'organizzazione, quella dei Diavoli, a livello societario, che ha dell'incredibile. Contro qualsiasi previsione siete riusciti a creare un gruppo, oltre che di giocatori, ma sopratutto di dirigenti che con meticolosità e assoluta professionalità, riesce ogni anno ad affrontare campionati sempre più difficoltosi con il risultato finale di continue vittorie. Per vittorie non mi riferisco a quelle sul campo, ma quelle portate assegno da un'organizzazione eccellente che riesce a far quadrare i conti. C'è da dire, che sopratutto in questo periodo di crisi profonda non è per niente facile, spiegaci il vostro segreto. 

Il rilancio non si deve rilegare solamente alla mia persona, ma come detto prima, ad un ottimo gruppo, tra questi, e non smetterò mai di dirlo, la vera anima e' IVANO ORSI una persona speciale anima di questa squadra  "anche se fornacino".




Il calciomercato in questo periodo è nel pieno della sua attività, sono in previsione acquisti eccellenti? 

Per quanto riguarda il calcio mercato, prendendola un po' a burla, ora vediamo ai mondiali se c'e' qualcosa di interessante.




Che cosa ha significato per te la conquista della Prima Categoria?

La conquista della Prima e' stata una scommessa tra noi dirigenti e il gruppo di giocatori , abbiamo vinto entrambi.




I tifosi sono già tanti, una tifoseria, come detto tante volte, che fa invidia a quelle di squadre più blasonate. Il prossimo anno giocheremo la Prima Categoria, pertanto avremo bisogno di un continuo sostegno, cosa ti senti di dire ai paesani gorfiglianesi affinché partecipino più numerosi alla prossima avventura dei Diavoli? 

Ai tifosi ho poco da dire, sono stati fantastici, ci hanno seguito ovunque ,noi dirigenti faremo il possibile per fare una buona squadra, e anche se non ripeteremo il campionato precedente credetemi.... ci andremo vicini!



Considerando che io abbia una passione smoderata per il ruolo del portiere, e sapendo indiscutibilmente che questo ruolo appassioni moltissimo anche te, dal tuo punto di vista, dimmi quale è il miglior portiere in attività e quello che valuti come miglior estremo difensore di sempre.

I migliori portieri in attività, senza dubbio Julio Cesar e Neuer. Di sempre: Zenga, Yashin, Shilton.



Concludiamo con la domanda di rito: a chi dedichi la promozione in Prima Categoria?

La voglio dedicare ai tifosi , a coloro che in passato hanno fatto sì che questa squadra sia diventata sempre piu' competitiva, ai vari giocatori che sono passati da noi e hanno dato il loro contributo, ai mister Gianluca Billi ,Giampiero Vanni ,Orsi Ivano e per ultimi, perché il successo vero e' il loro, a Alessandro Davini e il mitico Valerio Fiorelli .Grazie a tutti.

Vorrei inoltre dire, alla nostra amministrazione comunale: "FATECI LA TRIBUNA CHE VERRA' PIU' GENTE A VEDERCI !
In ultimo, un grazie a te Alessandro per questa magnifica pagina che hai aperto! E AGGIUNGO: "FORZA ZENGA" E SAI A CHI ALLUDO!!

lunedì 16 giugno 2014

Rodrigo Frigeri: "se non ci fosse stata la storia del Daspo avremmo festeggiato molto prima!"


Intervista a Rodrigo Frigeri, padrone dell'area di rigore. Gli attaccanti avversari tremano solamente a sentir pronunciare il suo nome.




Ciao Rodrigo, descrivici la tua carriera calcistica

La mia carriera calcistica è iniziata all'età di sei anni a Monzone dove ho giocato per due anni. Dopo un anno d'inattività per problemi di salute sono approdato a Piazza al Serchio dove ho fatto tutto il settore giovanile fino agli allievi per poi passare a Castelnuovo per un anno per disputare il campionato di Allievi Professionisti. L'anno successivo sono tornato a Piazza al Serchio e ho fatto due anni di Juniores per poi passare per due anni al Magliano Pe.Sa.Co ottenendo una salvezza in Seconda Categoria e una retrocessione. Da qui, dopo il fallimento della società, sono passato al Vagli in Terza Categoria per circa un anno e mezzo, per poi approdare a i miei amati Diavoli nella serie A Amatori con i quali ho disputato la finale al Nardini. Finale purtroppo persa ai rigori contro i Diavoli Rossi. L'anno seguente per problemi di lavoro ho dovuto lasciare gli amati Diavoli e sono andato a giocare nella Robur Castelnuovo per un biennio dopodiché due anni a Sillicagnana dove abbiamo collezionato una finale Play Off, persa a Fornaci, e l'anno successivo finale, sempre Play Off, questa volta però vinta contro il S.Anna. E finalmente il ritorno sotto il Pisanino con i miei amati Diavoli: salvezza ai Play Out e vittoria Play Off.  Che dire, ne ho girata qualcuna.




Come ti posizioni in campo?

Gioco centrale difensivo, ma mister Davini all'occorrenza mi schierava anche di punta per fare la torre.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Felicissimi e onorati di aver fatto parte di un gruppo stupendo.




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Sassolini direi che è poco, forse qualche blocco di marmo con chi diceva che eravamo una squadra di matti senza capacità ma fini a se stessi. Vorrei aggiungere che se non ci fosse stata la storia del Daspo avremmo festeggiato molto prima.




Dai, raccontaci un momento particolarmente felice della stagione appena terminata.

L'abbraccio al fischio finale tra me, mio fratello Riccardo, e il mister quando è giunta notizia del risultato del Nardini, visto che noi "daspati" non eravamo presenti.




E uno triste?

La partita contro la Virtus Camporgiano al comunale. Al goal di mio fratello ho pianto sapendo che forse sarebbe stata l'ultima partita che giocavamo insieme con i nostri compagni e amici.




Quale sarà il tuo futuro?

Non ho ancora deciso, sto ancora aspettando una giustizia sportiva che la tira per le lunghe.  Spero di poter continuare a vestire i miei amati colori Rossoblu.




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

Devo dire solo grazie di averci sempre sostenuto nel bene e nel male e ringraziare tutta la gente di Gorfigliano e non di aver fatto chilometri per sostenerci anche in trasferta.




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Voglio dirgli grazie delle gioie che abbiamo vissuto insieme e fargli un in bocca al lupo per il loro proseguo di carriera lontano da Pozzoli.




Una domanda dove ti lascio la scelta di risposta: cosa ne pensi della tua squalifica?

Che dire?  Penso sia una cosa ingiusta guardando i fatti realmente accaduti e soprattutto ingiusta dopo aver visto cos'è accaduto con fatti analoghi sia in Toscana che fuori dalla Toscana. Credo si sia voluto creare un precedente che non ha avuto però ripercussioni su fatti accaduti dopo il nostro e credo che ci sia stato un certo abuso di potere da parte delle autorità competenti. Sai una cosa Alessandro, noi dopo le prime partite abbiamo fatto vedere chi eravamo e davamo fastidio a troppe squadre che avevano tirato fuori dei "bagaroni" (quattrini) e non si capacitavano come una piccola realtà come la nostra riusciva a vincere, e così ecco che è arrivata  la batosta. 




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Al mio mister e amico Alessandro Davini, vero trascinatore e uomo con gli attributi da vendere.  A Ivano Orsi, factotum della squadra.


Ti ringrazio per l'intervista, ciao e Forza Diavoli.

Gianluca Cassettai: "una volta che entri a far parte di questo magnifico gruppo è impossibile andarsene via!"

A sinistra Cassettai. A destra il bomber, Capitan Malatesta



Prima di iniziare vorrei ringraziarti, perché rileggendo le tue interviste ho rivissuto le fortissime emozioni provate durante l'anno!!




Raccontaci la tua carriera calcistica

Ho iniziato a giocare nelle giovanili del Piazza al Serchio a 7 anni per poi approdare a quelle del Castelnuovo. A 16 anni sono andato alla Lucchese dove ho giocato per 2 anni. A seguire un anno a Cascina in Eccelenza, a Forcoli in serie D e a Ghivizzano in Promozione. Ho continuato poi a Piazza al Serchio e Pieve Fosciana in Prima Categoria e infine l'arrivo a Gorfigliano all'inizio di questa stagione.




Descrivici il tuo ruolo in campo

Il mio ruolo è quello di terzino sinistro, ma nella mia carriera ho ricoperto quasi tutti i ruoli, ad eccezione della punta, quindi all'occorrenza non mi faccio problemi a giocare dove c'è bisogno.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

E' una sensazione bellissima che riesce a riempirmi d' orgoglio. Restare nella storia di una realtà come Gorfigliano che, seppur piccola, è piena di persone che danno l'anima per questa società.




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Diciamo che riuscire a vincere senza favori del pronostico, e dopo tutto quello che ci è capitato, aumenta in maniera esponenziale la soddisfazione e l'orgoglio provati.




Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Sicuramente la finale vinta al Nardini e i festeggiamenti del dopo partita. Vedere così tanta gente esultare e gioire con te, è stato veramente incredibile.




E uno triste?

La partita contro la Virtus, quando ci venne comunicato della squalifica dei nostri compagni di squadra e del mister, nonostante la vittoria in campo era impossibile sorridere.




Quale sarà il tuo futuro?

Resterò sicuramente a Gorfigliano, dal mio punto di vista una volta che entri a far parte di questo magnifico gruppo è impossibile andarsene via.




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

Ringraziarli per tutto il calore e l'affetto che ci hanno dimostrato, senza di loro non credo saremmo riusciti a fare ciò che abbiamo fatto.




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Dispiace molto vedere pezzi del gruppo che se ne vanno, ma nel calcio ci sta. Faccio a loro un grande in bocca al lupo.




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

A tutte le persone che fanno sacrifici e lavorano affinché la società possa andare avanti e alla mia famiglia, in particolare a mio nonno che mi ha lasciato proprio nel corso di questa annata calcistica.

Simone Trombi: " Vincere i Play Off con la squadra del proprio paese al primo anno tra i "grandi", è un'emozione indescrivibile. "

A sinistra, Simone Trombi. A destra, il capoultrà Ettore Masotti



Raccontaci la tua carriera calcistica

La mia "carriera" inizia nelle giovanili del Castelnuovo Garfagnana, dove ho giocato fino a 17 anni nella juniores regionale, da lì mi sono trasferito a Piazza al Serchio disputando la juniores provinciale. Lo scorso agosto sono approdato alla squadra del mio paese, i Diavoli Gorfigliano!




Qual'é il tuo ruolo in campo?

Il mio ruolo è quello di centrocampista centrale, mezz'ala nel centrocampo a tre. Anche se quest'anno ho giocato diverse partite come attaccante esterno.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Vincere i Play Off con la squadra del proprio paese al primo anno tra i "grandi", è un'emozione indescrivibile. La prima categoria è il giusto premio per una stagione straordinaria




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Un piccolo sassolino me lo sono tolto facendo ricredere quelli che, visto come avevo iniziato la stagione, dicevano che non potevo giocare in questa squadra, alla fine penso di aver dimostrato quello che posso fare!




Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Ci sono stati tanti momenti felici, ma credo che il fischio finale della partita contro il Fornaci sia stato il più bello in assoluto!





E uno triste?

Sicuramente i minuti che hanno anticipato la partita contro la Virtus Camporgiano. Uno shock!




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

La tifoseria è stata splendida e la tribuna stracolma a Castelnuovo è stata sicuramente il nostro dodicesimo uomo in campo !




Quale sarà il tuo futuro?

Quasi sicuramente resterò ai Diavoli!




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Non posso che ringraziare i ragazzi, sia quelli che vanno via che quelli che rimangono perché mi hanno aiutato durante tutta la stagione insegnandomi qualche truccheto!




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

La dedico al mio papà che mi ha seguito con la squadra a ogni partita. La dedico a tutta la società dei Diavoli in generale, giocatori e dirigenti che dopo un anno così travagliato ce la siamo meritata!

Carlo Tersitti: "adesso la storia calcistica gorfiglianese può raccontare che solamente noi siamo riusciti in questa impresa!"


Intervista a Carlo Tersitti, giovane gorfiglianese con la passione innata per il calcio. 



Carlo raccontaci la tua carriera calcistica

Ho iniziato a giocare a calcio 12 anni fa nelle giovanili del Piazza al Serchio, dove ho militato per quattro anni, da lì il mio trasferimento a Fornaci di Barga dove sono rimasto per cinque stagioni. Terminata la mia avventura fornacina sono tornato a Piazza al Serchio




Qual'è il tuo ruolo in campo?

Sono un centrocampista, ma accetto qualsiasi ruolo che il Mister mi fa fare.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

E' stata una grandissima soddisfazione essere riusciti a promuovere in Prima Categoria, adesso la storia calcistica gorfiglianese può raccontare che solamente noi siamo riusciti in questa impresa.




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Contro tutti e Tutti" perché siamo stati vittime di un'ingiustizia inspiegabile. Come poter squalificare quattro giocatori senza alcuna spiegazione? Sono riuscito a togliermi  molti sassolini, il primo è stato quando ho esordito contro il Tau Calcio.




Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Il momento più bello è stato quando abbiamo vinto per 2 a 1 con il Fornaci nella finale al Nardini.




E uno triste?

Il momento piú triste quando sono venuto a conoscenza della squalifica dei nostri giocatori




Quale sarà il tuo futuro?

Il mio futuro è a Gorfigliano,




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

I nostri tifosi sono stati fondamentali per le nostre vittorie.




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

È stato bellissimo giocare con loro, ma ora penso solo alla stagione che viene




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Dedico la promozione alla mia famiglia e soprattutto a Ivano Orsi e Michele Orsi che non si sono mai stancati di svolgere il proprio lavoro.Forza Diavoli

Bertolini: "Dedico la vittoria ai dirigenti, la vera anima della squadra"


Intervista con Bertolini, estremo difensore della squadra dei Diavoli. Piccola parentesi: a una domanda ben precisa, il portiere Rossoblù, riesce a far emergere la sua natura juventina. Precisiamo, ognuno ha le proprie valutazioni, ma quelle valutazioni dovrebbero essere imparziali, pertanto non condivido in alcuna maniera la scelta del miglior portiere di sempre. Buona lettura!




Ciao Matihas, raccontaci la tua carriera calcistica.

Ho iniziato a giocare a calcio nel Piazza al Serchio. Ho proseguito la mia esperienza nelle giovanili nel Fornaci per due anni ed infine una stagione nel Tre Valli. Poi è iniziata la mia avventura con i Diavoli.




Descrivici il tuo ruolo in campo

Portiere, un ruolo molto delicato, sopratutto se giochi in una squadra con molte aspettative. Devi essere sempre concentrato.



Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

E' una grande soddisfazione. Se poi si pensa alle dimensioni della nostra società , la soddisfazione sale ulteriormente.




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Un campionato giocato contro tutti. Dai giornali alle altre squadre fino a giungere alla federazione. Vincere quando tutti vorrebbero vederti sconfitto,non c è soddisfazione più grande. Terminare l' anno,nonostante le mille difficoltà, è stata una rivincita per chi diceva che ero poco serio.




Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Indubbiamente la finale al Nardini. Nonostante fossi in tribuna per la frattura al naso, l'emozione e' stata  come quella dei miei compagni che erano a giocarsela in campo.




E uno triste?

La partita contro la Virtus quando ci hanno comunicato che alcuni di noi erano stati squalificati con Daspo.




Quale sarà il tuo futuro?

Credo proprio che rimarrò a Gorfigliano. Non è facile trovare un posto così accogliente e un gruppo così unito e affiatato.




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

Il dodicesimo uomo in campo. Sempre vicini alla squadra nel bene e nel male. Grandi!




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Chi andrà via avrà sicuramente i suoi motivi, l' unica cosa che posso fare è ringraziarli. Li ringrazioper quello che hanno dato sia a livello calcistico in campo, sia a livello umano dentro lo spogliatoio.




Considerando che tu giochi tra i pali, e considerando che l'estremo difensore sia il ruolo che mi appassiona di più indiscutibilmente, voglio porti questa domanda: secondo te, qual'é il miglior portiere in assoluto in attività? E quello di sempre?

Buffon. Buffon. Solo Buffon !




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Dedico la vittoria ai dirigenti, la vera anima della squadra, sempre disponibili. Persone che con grande sacrificio, trascurando talvolta  la propria famiglia, curano il campo e cercano di non farci mancare mai niente.



giovedì 12 giugno 2014

Il Gladiatore Riccardo Frigeri: "Chi ha provato a venire da noi, sa che è impossibile non integrarsi nel gruppo, siamo tutti uniti!"



Parliamo con Riccardo Frigeri, " Il Cichignoni", sostengo morale e fisico della squadra gorfiglianese. Un punto di forza indispensabile per questo gruppo.




La prima domanda è questa: raccontaci la tua carriera calcistica.


La mia avventura calcistica inizia a Piazza al Serchio, dove ho fatto tutte le giovanili per poi trasferirmi a Castelnuovo Garfagnana, dove sono rimasto per due anni.  Trascorsi questi due anni ho fatto ritorno nelle giovanili delle Piazza al Serchio.  A 18 anni mi sono trasferito a San Romano, giocandomi la Prima Categoria, per poi, l' anno successivo, tornare a Piazza in Seconda Categoria. E' da qui che è iniziata la mia favola con i Diavoli Gorfigliano, che prosegue tutt' oggi .



Descrivici il tuo ruolo in campo

Il mio ruolo è quello di recuperar palloni. Qualche chilo fa, lo facevo anche abbastanza bene, ma adesso mi dedico indubbiamente nel far girar la palla.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Sono felicissimo, per me si è realizzato un sogno. Siamo riusciti a portare il Gorfigliano dove nessuno lo aveva mai condotto




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Il calcio è fatto così, non si può piacere a tutti. E' naturale, una squadra che vince sempre, con l'andare del tempo, può risultare antipatica



Ricordi con particolare attenzione un momento felice e uno triste della stagione appena terminata?

Ho provato questi due stati d'animo nella stessa partita. Ricordo che giocavamo contro la Virtus. Prima di scendere in campo il Mister ci comunicò del "fattaccio", ma riuscii a mutare il mio stato di tristezza assoluta in gioia incontenibile dopo il gol. Ho ancora impresso nitidamente l'abbraccio sincero con i miei compagni e con i Mister Davini e Fiorelli. 




Quale sarà il tuo futuro?

Il mio futuro sarà sicuramente qui, a Gorfigliano, dove mi sento a casa.  Siamo una grande famiglia non posso chiedere di più!



Senza alcun dubbio sei uno tra gli eroi più acclamati dalla tifoseria gorfiglianese, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi? 

Ringrazio tutti, veramente dei grandi, ma in particolar modo il mio  ringraziamento è rivolto  ai tifosi, che nel bene e nel male, erano sempre presenti a fare tifo: Tortora , Gallina e Gino Rapaioli.



Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Voglio dirgli "grazie davvero ragazzi!"  Mi sento di ringraziarli per essere stati autori del successo, e mi sento dispiaciuto in quanto per motivazioni diverse, ognuno con la propria, hanno dovuto lasciarci. Qualcuno è stato più onesto, qualcuno un po' meno, comunque sia gli auguro un grosso in bocca al lupo a tutti.



Una domanda a cui ti lascio libertà di risposta, se vuoi non rispondere: Cosa ne pensi della tua squalifica?

Penso che tutto ciò sia una pagliacciata, del resto siamo in Italia 




L'impressione che si ha, vedendoti in campo dagli spalti, è quella del trascinatore, del guerrigliero, di un giocatore che offre tutto se stesso per raggiungere la vittoria. Dal mio punto di vista sei una delle chiavi di Volta del gruppo gorfiglianese, assieme a Capitan Malatesta , non è forse così?

Certamente, chi ha giocato, e chi giocherà con Malatesta sa benissimo che bisogna vincere sempre, e non mollare mai, a partire dalla partitella del venerdì. Il capitano è unico, e devo a lui la voglia e la cattiveria sportiva che metto in campo ogni domenica cercando a mia volta di trasmetterla agli altri, come lui fa con me. E' il mio più grande motivatore



E' difficile riuscire a tenere il gruppo unito?

Chi ha provato a venire da noi, sa che è impossibile non integrarsi nel gruppo, siamo tutti uniti. Il nostro punto di forza è la "stanzina" che abbiamo al campo, dove tutti i venerdì, dopo l'allenamento, facciamo baldoria. Un metodo semplice per socializzare e rafforzare il gruppo. 



A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

La mia dedica va alla famiglia Orsi, persone uniche. A Fabio, il nostro grande tifoso. Ai miei genitori.  Alla mia morosa Rachele, a sua mamma,  e a suo babbo ,che purtroppo non c' è più,  ma credo indubbiamente che sarebbe stato felicissimo della promozione del suo GORFIGLIANO. 



Bravissimo "Cichi", una dedica da far accapponare la pelle! 

Parla Mister Fiorelli: " Ho cercato di lavorare approfondendo l'aspetto mentale"


Intervista a Mister Fiorelli, dal mio punto di vista forza centrale di questo gruppo, considerando che abbia sostenuto con molta professionalità un peso non indifferente sulle proprie spalle mettendosi alla guida della squadra dopo i fattacci del Daspo che hanno coinvolto Mister Davini.




Ciao Valerio, questa è un'intervista che pubblicheremo sul Blog dei Diavoli Gorfigliano. Come avrai avuto occasione di vedere cercherò di intervistare tutti i protagonisti della stagione fantastica di cui ci avete reso partecipi, cosa ne pensi di questa iniziativa?

Complimenti per questa iniziativa che riesce a dare la possibilità di esternare le grandi emozioni vissute da una grande squadra. Una grande squadra che si è trasformata in un grande gruppo di amici che insieme hanno realizzato un sogno. 



Hai avuto esperienze come giocatore? Se sì descrivici la tua carriera e in quale ruolo giocavi

Ho iniziato a 5 anni la scuola calcio nella Palleronese che ho proseguito fino ai 10. Nell'arco di questo periodo, precisamente a 9 anni,  ho avuto la grande occasione di poter andare nello Spezia, ma per motivi famigliari non si è concretizzata. In quel periodo giocavo come Libero.. Ho disputato gli Allievi Regionali nell'Aullese come Centravanti e dopo due grandi stagioni sono tornato a Pallerone nella Juoniores giocando da mediano davanti alla difesa. Sono riuscito a giocare qualche anno in prima squadra e poi una breve parentesi a Serricciolo, la mia squadra del cuore, per poi fare tanti anni ricchi di soddisfazioni negli Amatori di Ceserano come centravanti. 



Questa è la tua prima esperienza come allenatore?

Sì, è la mia prima esperienza, direi non male.



Una stagione perfetta, e sono certo che se quell' ingiustizia sportiva -che ai miei occhi ha dell'eclatante in senso negativo- non avesse investito la squadra, la promozione sarebbe arrivata vincendo il campionato. La pensi così anche tu?

Ne sono convinto. I meccanismi della squadra erano ben collaudati, però quell' ingiustizia ci ha penalizzato mentalmente, per fortuna, solamente per un breve periodo. Comunque sia, il risultato finale è stato ancora più emozionante per come è venuto.



Hai preso la squadra in pugno dopo il momento delicato della squalifica a Mister Davini. Sei riuscito nella difficile operazione di mantenere l' organico compatto, unito. Non deve essere stato assolutamente facile, spiegaci il tuo segreto.

La squalifica ad Ale ha creato in me un dispiacere immenso, siamo diventati come fratelli, ho cercato di trasmettere la mia voglia di combattere, di non mollare mai sopratutto nei momenti difficili, ho cercato di lavorare approfondendo l'aspetto mentale, perché ho capito da subito che i ragazzi avevano un blocco psicologico. 



Raccontaci la partita perfetta di questa stagione

Grandi partite ce ne son state, ricordo Pontremoli, l'andata con il River, la finale con il Fornaci, la finalissima con il Seano, l'andata contro il Tau; le considero perfette perché in queste non abbiamo mai sbagliato nulla, perfetti tatticamente, grande cuore e spirito di sacrificio.... 



C'è stata una gara dove una tua mossa è riuscita a decidere la partita? 

Penso che io ed Ale formiamo un bel tandem, qualche accorgimento l'ho dato, ma tutto è frutto degli allenamenti svolti, strategie studiate insieme guardando i ragazzi ogni settimana. 



Quale sarà il tuo futuro?

Il mio futuro prossimo sarà come Vice Allenatore dei Diavoli Gorfigliano, abbiamo ancora delle soddisfazioni da toglierci insieme.



Hai qualche parola da dire ai fantastici tifosi Rossoblù?

Sono stati tutti magnifici, ci hanno sempre sostenuto, mano a mano che passava il tempo, ho notato sempre più gente a sostenerci. Grandissimi, sicuramente non solo un modo di dire, ma sono stati il nostro dodicesimo uomo.



Affrontando l'intervista con Volpi, l'estremo difensore, che è andato a sostituire Micchi dopo i fatti del Daspo, è emerso di un aneddoto che tu gli hai suggerito, si può sapere di che cosa si tratta?

L'aneddoto al quale ti riferisci, posso immaginare che si rifaccia al discorso che facevo negli spogliatoi ai ragazzi  prima di ogni partita. Dicevo  che a fine stagione volevo vedere un enorme pezzo in marmo con inciso il nome di ognuno di noi. Il mio doveva apparire in fondo, sotto a quello di Mister Davini,  con scritto: "V.ALL. FIORELLI VALERIO". Il tutto avrebbe significato che saremmo entrati nella storia.



A chi dedichi la promozione in Prima Categoria?

La dedico, in primis, al mio grande Babbo che mi sta guardando da lassù e mi ha protetto nella stagione calcistica come fa ogni giorno. La dedico, a mia moglie Chiara e alle mie bimbe Sofia e Elena, che hanno sopportato il fatto che la domenica ero impegnato con la squadra. Ed infine la dedico ad Ale Davo (Alessandro Davini), che mi ha voluto fortemente come Vice, voleva portarmi già l'anno prima al River, è stato lui a mio parere il grande artefice del successo.





Volpi: "Un gruppo fantastico e unito, mi sono trovato subito a mio agio, anche perché tutti avevano una gran voglia di vincere !"



Dopo un breve stop con le interviste ai campeones, riprendiamo il nostro ciclo intervistando l'estremo difensore della squadra Rossoblù. Una bellissima intervista, che però non mi trova in sintonia con il portiere dei Diavoli, alla domanda  su quale sia stato il più forte portiere di sempre. Buona lettura. 



Raccontaci la tua carriera calcistica

Tanto per iniziare ti ringrazio per questa intervista. Ho iniziato a giocare a calcio in una squadra vicino a casa per poi passare alla Carrarese, dove ho militato fino alla Primavera. Da lì, il mio trasferimento alla Massese in C2.  Dopo di ché sono stato a Pietrasanta e Entella in serie D per poi andare alla Pontremolese in Promozione, dove sono riuscito a vincere il campionato.Questa mia esperienza è durata  4 anni dove in seguito sono approdato al San Marco in Prima categoria dove, anche in questo caso, ho vinto il campionato giocandomi per altri 2 anni la  Promozione. Le altre mi esperienze calcistiche sono state:Ortonovo Lunigiana Atletico Carrara,  Fossone, e in fine, nei mitici Diavoli Gorfigliano



Descrivici il tuo ruolo in campo

Ci sarebbero tantissime cose da dire. Il portiere e' un ruolo fantastico, l' unico che ti può portare dalle stelle alle stalle nel giro di due partite. Bisogna sempre essere concentrati 95 minuti a partita; Bisogna trovare la tranquillità e la sicurezza cercando di trasmetterla a tutti i tuoi compagni; non bisogna mai abbattersi, ma allenarsi e osservare anche gli altri portieri, perché c' è sempre da imparare!



Prendere il posto di Micchi, in un momento delicato della stagione, non deve essere stato particolarmente facile, non è forse così?

Sicuramente non è stato particolarmente facile. Micchi è un ottimo portiere, e oltretutto stava facendo benissimo. Comunque sia, la società e i compagni mi hanno accolto benissimo e mi sono sentito a casa dal primo giorno.



Al tuo arrivo nel gruppo gorfiglianese, che impatto hai avuto con i ragazzi?

Un gruppo fantastico e unito, mi sono trovato subito a mio agio, anche perché tutti avevano una gran voglia di vincere !



Ti sei presentato come un portiere reattivo, istintivo e decisivo in alcuni tratti di questo finale di stagione appena trascorso, e per tutto ciò ti faccio i miei complimenti. Considerando che ho una passione smoderata per questo ruolo, mi puoi dire quale è il tuo portiere preferito attuale e quello che secondo te è stato il migliore della storia calcistica?

Ti ringrazio. Il più forte per me, ora e' Thibaut Courtois ,di sempre Gigi Buffon, anche se io mi sono poi ispirato ai miei due idoli:  Salvatore Soviero e Seba Rossi..



Che impressione ti ha dato la tifoseria Rossoblù?

Nella mia lunga carriera ho girato tanto, e ho anche disputato campionati di categorie superiori, ma non ho mai trovato una tifoseria come quella dei Diavoli. Sono stati fantastici, veramente unici, l' uomo in più in campo.



Che impressione ti ha dato Mister Fiorelli, considerando che con Davini, a fronte dell' ingiusta squalifica, non hai potuto lavorare?

Entrambi mi hanno fatto un' ottima impressione. Mister Fiorelli mi ha aiutato moltissimo riuscendo a darmi una carica impressionante raccontandomi un aneddoto che spero per lui che si avveri. Mister Davini, nonostante la giovane età, è molto preparato e non lascia mai niente al caso. Sono un' ottima coppia. Per quanto riguarda il Daspo e' una cosa vergognosa e spero si risolva tutto nei migliori dei modi.



 Quale sarà il tuo futuro?

il mio futuro non lo conosco ancora. Sono 3 anni che penso di smettere e dico basta, ma ogni anno rimando questa mia decisione perché il calcio e' la mia vita.



Con la vittoria finale, sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Sicuramente sì, ma va bene cosi ci sta' non si può piacere a tutti..



A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Per prima cosa alla mia famiglia , poi ai miei due amici Antonio e Gianni che mi hanno seguito e incoraggiato per tutte le partite che ho fatto. La dedico oltremodo a tutta la società perché se lo stramerita !