Campeones

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giovedì 7 agosto 2014

Intervista all'uomo record: Lorenzo Fabbri, il Gallina


E finalmente riusciamo ad intervistare Fabbri Lorenzo, il "Gallina". Noto per la sua passione a questa squadra, dove gioca e aiuta in un processo di organizzazione. Tra l'altro è possessore di record che riusciremo a scoprire nell'arco della sua intervista.

Ciao Lorenzo, raccontaci la tua carriera

Ho iniziato giocando nelle giovanili del Piazza al Serchio per poi passare negli Amatori Gramolazzo, ed infine sono approdato nei Diavoli.



Descrivici il tuo ruolo in campo

Sulla carta sarei un attaccante, precisiamo, sulla carta!



Siamo a conoscenza di un record che detieni assieme al "Bomber" Malatesta, quello di aver segnato in ogni categoria che tu abbia giocato con i Diavoli, è così?

Sì, un piccolo record che con un po' di fortuna sono riuscito a realizzare. Segnare vestendo la maglia dei Diavoli in ogni categoria dove abbiamo giocato: Amatori Serie B; Amatori Serie A; Terza Categoria; Seconda Categoria, non è da tutti. Il gol, realizzato da me, che ricordo con particolare attenzione è quello contro La Villetta nell'anno che abbiamo vinto il campionato. Era la prima da titolare, e fui proprio io a sbloccarla quella partita. Un fatto di orgoglio nel detenere questo record assieme al Capitano.



Come ti senti dopo la promozione in Prima Categoria?

E' una cosa estremamente emozionante, e pensare che fino cinque anni fa eravamo nel campionato amatoriale. adesso la storia parla chiaro: in 4 anni abbiamo raggiunto la Prima Categoria.



La stagione vittoriosa dello scorso campionato è riuscita a farti togliere qualche sassolino dalle scarpe?

No, niente sassolino, siamo abituati a lottare contro tutto e tutti, e finché le battaglie terminano in questo modo...



Quale è stato un momento felice della stagione appena terminata?

Chiaramente la vittoria al Nardini di Castelnuovo Garfagnana contro il Fornaci di Barga, ma non da meno è da considerarsi quella ottenuta contro il Seano. Emozioni uniche! Come dimenticarsi poi del minuto '88 ai Play off contro l'Orentano? Stavamo perdendo 2 a 1 , ma il gol di Battista Corradini, il nostro "treno" riuscì a mandarmi fuori di testa. Sulla carta eravamo spacciati, dagli spalti i tifosi avversari ci urlavano: " A casa! Andate a casa!" Ma è risaputo, noi non molliamo mai! Un altro momento che non dimenticherò mai è successo al 62' nella partita Virtus-Gorfigliano. Partita strana, priva di colpi di scena un risultato che sembrava avviarsi allo zero a zero finale. La notizia che avevamo ricevuto negli spogliatoi del Daspo assegnato ad alcuni compagni aveva reso il clima triste. E proprio a quel minuto della partita, " Il Cichi", sferrò una punizione potentissima che sembrava abbattere il muro del suono, sfogando così tutta la sua rabbia per la comunicazione ricevuta negli spogliatoi. Uno a zero e tre punti per noi!



Quale è stato il tuo momento più triste?

Sicuramente quando Mister "Davo" ci ha annunciato la notizia del Daspo.



Quale sarà il tuo futuro? 
Non scherziamo, sempre e comunque Diavoli Gorfigliano. Finché esisterà questa società io non mollo.



Cosa vuoi dire alla tifoseria Rossoblu, che vi ha sostenuto con continuità ed indubbiamente è stata il dodicesimo uomo in campo?

Ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito in tutti questi anni, un ringraziamento perticolare lo dedico però a "Soffione".



Abbiamo parlato alcune domande fa di Capitan Maltesta, so che il tuo percorso in questa società è andato di pari passo con il Bomber, affrontando tutti i campionati che questa squadra abbia disputato. Raccontaci la tua lunga esperienza nei Diavoli.

Per me non può che essere un onore giocare con lui e sono molto felice che abbia deciso di rimanere, anche se non ho mai nutrito alcun dubbio sulla sua scelta. Lui è un Diavolo vero, un Leader innamorato di questa maglia. Siamo riusciti ad ottenere molti traguardi insieme. La cosa che riesce a darmi più soddisfazione è che ogni anno riesce ad azzittire chiunque nutrisse dei dubbi sulle sue qualità, ovviamente persone esterne alla società le definirei un po' invidiose. E' riuscito a segnare più di 100 gol tra coppa e campionato con questa maglia.



Considerando tutto ciò, si può dire che dopo Malatesta sia tu il capitano?

No, il capitano è lui. Mister Davini fu davvero bravo a riconoscere in lui la figura del capitano, e Malatesta altrettanto bravo nel saper mantenere i gradi.



La nuova stagione ha preso il via con la preparazione, quali sono gli obiettivi di questa stagione?

L'obiettivo principale è riuscir a "mantenere la Categoria". Sono sicuro, ce la faremo!



A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Alla mia famiglia, a me stesso, A Ivano "la mente dei Diavoli", al Presidente Attilio, a "Zamparini", Michele Orsi. Infine a Riccardo, Rodrigo, Mirko e "Davo", sperando che tutto si risolva.









lunedì 7 luglio 2014

Battista Corradini: "Aver raggiunto il traguardo della Prima Categoria mi fa provare sensazioni uniche, sensazioni fantastiche"

A sinistra Kuki, al centro Corradini , a destra Ash



So benissimo che le prime domande, a questo punto potranno risultare noiose, ma il mio scopo è di far conoscere approfonditamente gli eroi della promozione, pertanto raccontaci la tua carriera calcistica.

Ho iniziato a giocare a Piazza al Serchio nei Pulcini, ho militato in seguito in moltissime squadre, passando da San Romano allo Sporting 2001 proseguendo poi, la mia carriera, in squadre amatoriali a causa del mio lavoro. Gli ultimi anni sono stato molto legato a Mister Fontanini dove dagli Amatori serie B con la ProSillano l' ho seguito fino in Terza Categoria a Piazza al Serchio. Dalla stagione scorsa, finalmente, sono approdato ai DIAVOLI!




Descrivici il tuo ruolo in campo

Ho fatto parecchi ruoli nel corso dei miei anni giocati sui campi da calcio, ultimamente sono diventato un esterno con tanta corsa. 




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Aver raggiunto il traguardo della Prima Categoria mi fa provare sensazioni uniche, sensazioni fantastiche




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Sì me ne sono tolti parecchi, soprattutto perché diventare un Giocatore dei DIAVOLI è stata un mia forte volontà.




Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Sicuramente le ultime partite, sono state bellissime. Orentano, Fornaci, Seano, me le porto nel cuore ogni singolo momento. Credo però indubbiamente, che l' attimo indelebile l'ho incoronato al Nardini di Castelnuovo Garfagnana, davanti a quel tifo, alla mia famiglia, ai miei amici. 




E uno triste?
Risulterò ripetitivo, ma gli attimi che hanno preceduto il Derby con la Virtus sono stati a dir poco drammatici. Mister Davini, i "cuccioli Frigeri", e "Super Micchi" non si meritavano assolutamente una batosta del genere! 




Quale sarà il tuo futuro?

Il mio futuro è a Gorfigliano, mi metterò nuovamente a disposizione di questa splendida realtà con la consapevolezza che posso dare di più e con la speranza che quest' anno non abbia infortuni.




Credevi, quando sei arrivato a Gorfigliano di trovare una tifoseria così calda che riesce a far invidia a tifoserie più blasonate?

La tifoseria di Gorfigliano per queste categorie è l' arma in più, il 12esimo UOMO IN CAMPO...Sono loro l' anima dei DIAVOLI.




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

In bocca al lupo a tutti i miei compagni che se ne sono andati. Un grande abbraccio al mio amico Stefano Ruocco con la speranza di poter giocare nuovamente con lui in futuro




Ti conosco da una vita, fin da quando eri piccolo, ricordo ancora quando dialogammo all'inizio della preparazione e tu mi dicesti che nutrivi dei dubbi sulla conquista del posto da titolare, perché dovevi giocartelo con giocatori di alto livello. Bene, io ti dissi che non avresti avuto alcun tipo di problema, e così è stato. Nonostante l'infortunio sei riuscito ad essere fondamentale per il successo finale. Ricordo benissimo la tua espressione e la gioia al tuo gol al Nardini rivolta verso i tuoi genitori, cosa hai provato in quel preciso istante?

A inizio stagione pensavo solo a fare bene tutte le cose che mi diceva Mister Davini. Al Nardini è stato, come già detto prima, il momento più bello dell'annata calcistica. Sono riuscito a far gol di destro nonostante sia un mancino "ottuso". E' quasi un sogno.




Che cosa ti ha insegnato poter affrontare una stagione al fianco di uno dei più grandi bomber della lucchesia? Naturalmente stiamo parlando di Capitan Malatesta.

Con il "Mala" ho raggiunto un' ottima intesa, ho imparato a giocare con lui che vive per il Gol. Sono abbastanza altruista e questo ci ha messo in condizione di raggiungere un ottimo feeling. Una cosa l' ho imparata senza dubbio:  LUI HA TENACIA DA VENDERE, VORREBBE VINCERE SEMPRE.




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Senza dubbio alle persone che mi hanno accompagnato in questa avventura. A Mister Davini, che mi ha Insegnato parecchie cose. A "Super" Fiorelli, a Ivano Orsi e alla "Mia Macchina": Kuky, Ash, Ruocco. Un pensiero infine a mio Babbo e mia Mamma che hanno attraversato un periodo Travagliato.

sabato 28 giugno 2014

Lorenzo Pedri, il "Semola": " Altro che sassolini, siamo riusciti a toglierci dalle scarpette molto, molto di più!"



Raccontaci la tua carriera calcistica

Ho iniziato a giocare a 6 anni a Genova nella Sampierdarenese, In seguito mi sono trasferito ad Aulla dove ho giocato un anno nel Terrarossa e 4 nel Fo.ce. vara. Nel 2006 sono venuto a vivere a Sillano dove ho giocato per 3 anni nel Barga e 2 nel Piazza al Serchio.Infine, 4 anni fa, l' approdo nei Diavoli.



Descrivici il tuo ruolo in campo

Il mio ruolo è quello di esterno offensivo nell' attacco a tre, ma in passato ho giocato anche in mezzo al campo dove mi sono trovato più che bene!



Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

E' stata veramente una stagione incredibile, coronata da una soddisfazione senza pari! Abbiamo creato un gruppo unico, senza individualismi. Chiunque è stato fondamentale per scrivere la storia di Gorfigliano! E' stato bellissimo!!!



Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Una stagione veramente "contro tutto e tutti".Hanno provato a penalizzarci in tutti i modi, ma come dissi a metà stagione citando kennedy "i perdenti trovano sempre una scusa, i vincenti sempre una strada". Altro che sassolini, siamo riusciti a toglierci dalle scarpette molto, molto di più!



Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Senza dubbio quando abbiamo il fatto il "tutti in terra" sotto i nostri tifosi dopo il fischio finale al Nardini!



E uno triste?

Non dimenticherò mai quella maledetta domenica del 9 febbraio a Castelnuovo contro la Virtus, dove pochi minuti prima di entrare in campo ci fu comunicata la tremenda notizia della squalifica dei nostri compagni. Siamo scesi in campo in una situazione surreale. Poi se si aggiunge che nella solita partita mi son rotto lo scafoide...



Quale sarà il tuo futuro?

Il mio futuro sarà sicuramente a Gorfigliano per diversi anni!




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

I tifosi sono stati eccezionali, non ci hanno mai fatto sentire soli, in particolare ci tengo a ringraziare il nostro tifoso numero 1: il Tortora...UNICO!!!!




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Semplicemente GRAZIE.Hanno dato un grandissimo contributo per la realizzazione dell'obiettivo finale e sono stati dei compagni fantastici!




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

In primis ad Alessandro,Riccardo, Rodrigo e Mirco, che più di tutti se la sono meritata; ad Ivano, che riesce a dare l' anima per questa squadra, ed a Jonathan senza il quale non avrei mai giocato nei Diavoli!!

giovedì 19 giugno 2014

Ruocco: " il mio cuore è a Gorfigliano, e ci sarà per sempre"

A sinistra, Kuki. A destra Ruocco




Raccontaci la tua carriera calcistica.

Ho iniziato a giocare tardi, all'età di 15 anni nel Pieve Fosciana. Dopo due anni mi ritrovai negli Amatori, dove giocavo con un gruppo di amici sempre alla Pieve, il mio paese originario. Successivamente ho fatto un anno nel Camporgiano (sempre Amatori) giocando la "famosa" finale contro i Diavoli al Nardini, dopodiché  sono approdato ai Diavoli. 2 anni in Terza ottenendo un secondo posto e un primo, una piccola parentesi di nuovo al Pieve Fosciana (1 anno), e il ritorno ai Diavoli l'anno appena passato, conquistando la vittoria finale dei playoff.




Descrivici il tuo ruolo in campo

Sono un tuttofare, preferisco le zone centrali del campo, dal centrocampo all'attacco. Sono un centrocampista offensivo che però non si tira indietro nel contrastare gli avversari.





Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Ci si sente veramente bene, è stato un anno davvero emozionante. Ci siamo meritati tutto questo bene, d'altronde come diceva sempre un mio compagno di squadra quando non avevamo ancora vinto nulla: "con un gruppo così non si può non vincere". Io aggiungo: anche con un pubblico così!






Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

 Certamente. Anche se l'inizio non è stato dei migliori (con i fatti di Moriano dove non si capiva bene cosa sarebbe successo),ci siamo ripresi, e a metà stagione avevamo qualcosa come 14 risultati utili consecutivi con solo un pareggio a contrastare le vittorie. Ma nel nostro momento migliore ecco il Daspo ai nostri compagni, che ci ha decimato ulteriormente con gli infortuni che già avevamo. A fine stagione abbiamo ricaricato le energie e ritrovato le forze necessarie per asfaltare tutte le concorrenti negli scontri diretti e prenderci la Prima Categoria. Una vera soddisfazione, un anno eccezionale.






Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione? 
Sarebbe scontato dire la vittoria al Nardini, ma per me la vera partita l'abbiamo vinta ad Orentano, quando al 92' eravamo eliminati, invecei ci ha pensato Battista Corradini a farci rinascere. Ricordo che a quel gol pensai "e ora la andiamo a vincere!". Emozioni e festeggiamenti veri!






E uno triste?

Il Daspo con tutte le conseguenze che ha avuto, non tanto per la squadra, quanto per i miei compagni.






Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi? 

Dei tifosi così non li ho mai visti in nessuna squadra in cui ho militato. Hanno giocato un ruolo fondamentale sia ad Orentano che al Nardini, sembrava di giocare in casa, troppo più semplice giocare con la spinta del dodicesimo






Dove disputerai la tua prossima stagione?  Cosa ti ha lasciato l'esperienza dei Diavoli?

La prossima stagione la disputerò al River, dove ritroverò una dirigenza di amici e cercherò nuovi stimoli per disputare un altro campionato di alto livello. E, a malincuore, lascerò un gruppo unico, che mi ha dato tutto. Il mio problema è solamente una questione di impegno lavorativo, il mio cuore è a Gorfigliano, e ci sarà per sempre.




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Ai miei compagni di squadra, soprattutto ai miei compagni di "macchina" kuki Ash e Battista, ad Ivano e Pantera, a tutta Gorfigliano, se lo merita

mercoledì 18 giugno 2014

Il Presidente: "La conquista della Prima e' stata una scommessa tra noi dirigenti e il gruppo di giocatori , abbiamo vinto entrambi."


Un'intervista interessante con un personaggio che ha masticato calcio nell'arco di tutta la sua vita, e si può notare alla domanda che gli ho posto sui portieri. Grandissimo il mio amico Rocchiccioli!!!


La tua vita, fino a questo punto, è stata caratterizzata da un'enorme passione per il calcio popolare, quello vero, quello che si disputa ogni domenica nei campi da calcio sperduti, lontano dai riflettori, lontano dai milioni. Una passione, la tua, che inizia moltissimi anni fa. Ricordo che, quando ero ancora bambino, mi portavi con te a fare le radiocronache per Radio Nord Garfagnana, cosa significa per te il calcio popolare?

Il cacio popolare e' un calcio diverso da quello milionario, una squadra come la nostra si costruisce con i sacrifici di alcune persone che credono ancora in un calcio pulito,anche se poi quest' anno per noi non lo e' stato.




 La tua passione per il calcio è palese, ricordi quando allenavi i ragazzi gorfiglianesi della mia età e ci portavi a fare i tornei? Tra l'altro a un torneo a Vagli, se non sbaglio nel '88/89, ci fu negata la vittoria finale per errori grossolani arbitrali.  Avrei immaginato, considerando le tue ottime qualità di tecnico, e la conoscenza indiscussa di questo meraviglioso sport,che il tuo futuro calcistico sarebbe stato quello di allenare, perché non hai deciso di avventurarti in quella esperienza?

Allenare i ragazzi era una mia grande passione. In tutti i tornei dove ho portato i ragazzi l'unico scopo era il divertimento, cosi era x loro, e così era per me . Per allenare ci vuole del tempo a disposizione, e con il lavoro che faccio questo non è possibile, ecco perché mi sono limitato ai tornei estivi. 




Che cosa significa per te essere il presidente dei Diavoli? 

Essere il presidente dei Diavoli Gorfigliano ?  E' una carica come un'altra, si è creato un gruppo di dirigenti stupendo, dove tutti facevano tutto, anche l'ultima persona e' importante in una società come la nostra.




Non sei gorfiglianese di nascita, ma senza alcun dubbio sei più gorfiglianese tu di tanti gorfiglianesi, che cosa ha significato per te rilanciare la squadra paesana, dopo molti anni di assenza, nel palcoscenico del calcio di categoria? 

E' vero, non sono di Gorfigliano, ma dopo tanti anni che ci vivo e' come se lo fossi. Ti ricordo che nella prima squadra di Amatori, dove il presidente era Carlo Ferri, io ero nel gruppo , rimanendoci veramente male quando il G.S Gorfigliano fu sciolto.




Un'organizzazione, quella dei Diavoli, a livello societario, che ha dell'incredibile. Contro qualsiasi previsione siete riusciti a creare un gruppo, oltre che di giocatori, ma sopratutto di dirigenti che con meticolosità e assoluta professionalità, riesce ogni anno ad affrontare campionati sempre più difficoltosi con il risultato finale di continue vittorie. Per vittorie non mi riferisco a quelle sul campo, ma quelle portate assegno da un'organizzazione eccellente che riesce a far quadrare i conti. C'è da dire, che sopratutto in questo periodo di crisi profonda non è per niente facile, spiegaci il vostro segreto. 

Il rilancio non si deve rilegare solamente alla mia persona, ma come detto prima, ad un ottimo gruppo, tra questi, e non smetterò mai di dirlo, la vera anima e' IVANO ORSI una persona speciale anima di questa squadra  "anche se fornacino".




Il calciomercato in questo periodo è nel pieno della sua attività, sono in previsione acquisti eccellenti? 

Per quanto riguarda il calcio mercato, prendendola un po' a burla, ora vediamo ai mondiali se c'e' qualcosa di interessante.




Che cosa ha significato per te la conquista della Prima Categoria?

La conquista della Prima e' stata una scommessa tra noi dirigenti e il gruppo di giocatori , abbiamo vinto entrambi.




I tifosi sono già tanti, una tifoseria, come detto tante volte, che fa invidia a quelle di squadre più blasonate. Il prossimo anno giocheremo la Prima Categoria, pertanto avremo bisogno di un continuo sostegno, cosa ti senti di dire ai paesani gorfiglianesi affinché partecipino più numerosi alla prossima avventura dei Diavoli? 

Ai tifosi ho poco da dire, sono stati fantastici, ci hanno seguito ovunque ,noi dirigenti faremo il possibile per fare una buona squadra, e anche se non ripeteremo il campionato precedente credetemi.... ci andremo vicini!



Considerando che io abbia una passione smoderata per il ruolo del portiere, e sapendo indiscutibilmente che questo ruolo appassioni moltissimo anche te, dal tuo punto di vista, dimmi quale è il miglior portiere in attività e quello che valuti come miglior estremo difensore di sempre.

I migliori portieri in attività, senza dubbio Julio Cesar e Neuer. Di sempre: Zenga, Yashin, Shilton.



Concludiamo con la domanda di rito: a chi dedichi la promozione in Prima Categoria?

La voglio dedicare ai tifosi , a coloro che in passato hanno fatto sì che questa squadra sia diventata sempre piu' competitiva, ai vari giocatori che sono passati da noi e hanno dato il loro contributo, ai mister Gianluca Billi ,Giampiero Vanni ,Orsi Ivano e per ultimi, perché il successo vero e' il loro, a Alessandro Davini e il mitico Valerio Fiorelli .Grazie a tutti.

Vorrei inoltre dire, alla nostra amministrazione comunale: "FATECI LA TRIBUNA CHE VERRA' PIU' GENTE A VEDERCI !
In ultimo, un grazie a te Alessandro per questa magnifica pagina che hai aperto! E AGGIUNGO: "FORZA ZENGA" E SAI A CHI ALLUDO!!

lunedì 16 giugno 2014

Rodrigo Frigeri: "se non ci fosse stata la storia del Daspo avremmo festeggiato molto prima!"


Intervista a Rodrigo Frigeri, padrone dell'area di rigore. Gli attaccanti avversari tremano solamente a sentir pronunciare il suo nome.




Ciao Rodrigo, descrivici la tua carriera calcistica

La mia carriera calcistica è iniziata all'età di sei anni a Monzone dove ho giocato per due anni. Dopo un anno d'inattività per problemi di salute sono approdato a Piazza al Serchio dove ho fatto tutto il settore giovanile fino agli allievi per poi passare a Castelnuovo per un anno per disputare il campionato di Allievi Professionisti. L'anno successivo sono tornato a Piazza al Serchio e ho fatto due anni di Juniores per poi passare per due anni al Magliano Pe.Sa.Co ottenendo una salvezza in Seconda Categoria e una retrocessione. Da qui, dopo il fallimento della società, sono passato al Vagli in Terza Categoria per circa un anno e mezzo, per poi approdare a i miei amati Diavoli nella serie A Amatori con i quali ho disputato la finale al Nardini. Finale purtroppo persa ai rigori contro i Diavoli Rossi. L'anno seguente per problemi di lavoro ho dovuto lasciare gli amati Diavoli e sono andato a giocare nella Robur Castelnuovo per un biennio dopodiché due anni a Sillicagnana dove abbiamo collezionato una finale Play Off, persa a Fornaci, e l'anno successivo finale, sempre Play Off, questa volta però vinta contro il S.Anna. E finalmente il ritorno sotto il Pisanino con i miei amati Diavoli: salvezza ai Play Out e vittoria Play Off.  Che dire, ne ho girata qualcuna.




Come ti posizioni in campo?

Gioco centrale difensivo, ma mister Davini all'occorrenza mi schierava anche di punta per fare la torre.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

Felicissimi e onorati di aver fatto parte di un gruppo stupendo.




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Sassolini direi che è poco, forse qualche blocco di marmo con chi diceva che eravamo una squadra di matti senza capacità ma fini a se stessi. Vorrei aggiungere che se non ci fosse stata la storia del Daspo avremmo festeggiato molto prima.




Dai, raccontaci un momento particolarmente felice della stagione appena terminata.

L'abbraccio al fischio finale tra me, mio fratello Riccardo, e il mister quando è giunta notizia del risultato del Nardini, visto che noi "daspati" non eravamo presenti.




E uno triste?

La partita contro la Virtus Camporgiano al comunale. Al goal di mio fratello ho pianto sapendo che forse sarebbe stata l'ultima partita che giocavamo insieme con i nostri compagni e amici.




Quale sarà il tuo futuro?

Non ho ancora deciso, sto ancora aspettando una giustizia sportiva che la tira per le lunghe.  Spero di poter continuare a vestire i miei amati colori Rossoblu.




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

Devo dire solo grazie di averci sempre sostenuto nel bene e nel male e ringraziare tutta la gente di Gorfigliano e non di aver fatto chilometri per sostenerci anche in trasferta.




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Voglio dirgli grazie delle gioie che abbiamo vissuto insieme e fargli un in bocca al lupo per il loro proseguo di carriera lontano da Pozzoli.




Una domanda dove ti lascio la scelta di risposta: cosa ne pensi della tua squalifica?

Che dire?  Penso sia una cosa ingiusta guardando i fatti realmente accaduti e soprattutto ingiusta dopo aver visto cos'è accaduto con fatti analoghi sia in Toscana che fuori dalla Toscana. Credo si sia voluto creare un precedente che non ha avuto però ripercussioni su fatti accaduti dopo il nostro e credo che ci sia stato un certo abuso di potere da parte delle autorità competenti. Sai una cosa Alessandro, noi dopo le prime partite abbiamo fatto vedere chi eravamo e davamo fastidio a troppe squadre che avevano tirato fuori dei "bagaroni" (quattrini) e non si capacitavano come una piccola realtà come la nostra riusciva a vincere, e così ecco che è arrivata  la batosta. 




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

Al mio mister e amico Alessandro Davini, vero trascinatore e uomo con gli attributi da vendere.  A Ivano Orsi, factotum della squadra.


Ti ringrazio per l'intervista, ciao e Forza Diavoli.

Gianluca Cassettai: "una volta che entri a far parte di questo magnifico gruppo è impossibile andarsene via!"

A sinistra Cassettai. A destra il bomber, Capitan Malatesta



Prima di iniziare vorrei ringraziarti, perché rileggendo le tue interviste ho rivissuto le fortissime emozioni provate durante l'anno!!




Raccontaci la tua carriera calcistica

Ho iniziato a giocare nelle giovanili del Piazza al Serchio a 7 anni per poi approdare a quelle del Castelnuovo. A 16 anni sono andato alla Lucchese dove ho giocato per 2 anni. A seguire un anno a Cascina in Eccelenza, a Forcoli in serie D e a Ghivizzano in Promozione. Ho continuato poi a Piazza al Serchio e Pieve Fosciana in Prima Categoria e infine l'arrivo a Gorfigliano all'inizio di questa stagione.




Descrivici il tuo ruolo in campo

Il mio ruolo è quello di terzino sinistro, ma nella mia carriera ho ricoperto quasi tutti i ruoli, ad eccezione della punta, quindi all'occorrenza non mi faccio problemi a giocare dove c'è bisogno.




Come ci si sente dopo essere approdati alla Prima Categoria a fronte di una stagione straordinaria?

E' una sensazione bellissima che riesce a riempirmi d' orgoglio. Restare nella storia di una realtà come Gorfigliano che, seppur piccola, è piena di persone che danno l'anima per questa società.




Una stagione affrontata con il motto "Contro tutto e tutti", sei riuscito a toglierti qualche sassolino dalle scarpe?

Diciamo che riuscire a vincere senza favori del pronostico, e dopo tutto quello che ci è capitato, aumenta in maniera esponenziale la soddisfazione e l'orgoglio provati.




Esiste un momento particolarmente felice della stagione appena terminata che ricordi con particolare attenzione?

Sicuramente la finale vinta al Nardini e i festeggiamenti del dopo partita. Vedere così tanta gente esultare e gioire con te, è stato veramente incredibile.




E uno triste?

La partita contro la Virtus, quando ci venne comunicato della squalifica dei nostri compagni di squadra e del mister, nonostante la vittoria in campo era impossibile sorridere.




Quale sarà il tuo futuro?

Resterò sicuramente a Gorfigliano, dal mio punto di vista una volta che entri a far parte di questo magnifico gruppo è impossibile andarsene via.




Un ruolo fondamentale, per la vittoria finale, l' ha giocato la splendida tifoseria Rossoblù, cosa ti senti di dire ai tuoi tifosi?

Ringraziarli per tutto il calore e l'affetto che ci hanno dimostrato, senza di loro non credo saremmo riusciti a fare ciò che abbiamo fatto.




Ci saranno delle cessioni, cosa vuoi dire ai tuoi compagni che se ne andranno?

Dispiace molto vedere pezzi del gruppo che se ne vanno, ma nel calcio ci sta. Faccio a loro un grande in bocca al lupo.




A chi vuoi dedicare la promozione in Prima Categoria?

A tutte le persone che fanno sacrifici e lavorano affinché la società possa andare avanti e alla mia famiglia, in particolare a mio nonno che mi ha lasciato proprio nel corso di questa annata calcistica.